MEDIOEVO SUPERSTITE: CIÒ CHE RIMANE DELLA SCULTURA ANGIOINA A MANFREDONIA E A TORRE ALEMANNA

MARCELLO MIGNOZZI

ABSTRACT

Il contributo focalizza la sua attenzione sulla scultura architettonica di due centri importanti della Capitanata medievale: Manfredonia e Torre Alemanna. Di entrambi i siti vengono puntualmente analizzate alcune sculture relative ai rispettivi contesti monumentali nonché alcuni pezzi erratici adesso custoditi presso collezioni private o istituzioni museali del territorio. Emergono aspetti di primaria importanza per la comprensione delle dinamiche artistiche attive in Puglia durante la dominazione angioina, in particolar modo l’􏰀utilizzo di un linguaggio decorativo abbastanza coeso in tutta la regione e la proliferazione di morfemi gigliati come riferimento al casato reggente. A tale fenomeno partecipa sia la scultura monumentale religiosa che quella laica, nonché quella funeraria. In tale disamina viene anche dedicata massima attenzione a due monumenti cardinali per la storia di Manfredonia, le chiese di San Domenico e di San Francesco, il cui apparato decorativo, quasi integralmente inedito, viene qui per la prima volta analizzato. Emerge una fitta rete di relazioni con la cultura artistica cistercense, cui si affianca, quasi per contrasto, una tendenza all’􏰀esibizione pubblica tipica dell’􏰀età angioina, ma dimensionata sulla base del contesto destinatario.

The contribution focuses its attention on the architectural sculpture of two im- portant centers of the medieval Capitanata: Manfredonia and Torre Alemanna. Of both the sites are regularly analyzed some sculptures related to their monumental con- texts as well as some erratic pieces now kept in private collections or museum institu- tions in the area. Aspects of primary importance for the understanding of the artistic dynamics active in Puglia during the Angevin domination emerge, in particular the use of a fairly cohesive decorative language throughout the region and the prolifera- tion of lily morphemes as a reference to the ruling family. Both religious and secular monumental sculpture, as well as funerary sculpture, participate in this phenomenon. In this examination, the utmost attention is paid to two cardinal monuments for the history of Manfredonia, the churches of San Domenico and San Francesco, whose decorative apparatus, almost entirely unpublished, is here analyzed for the first time. There emerges a dense network of relationships with Cistercian artistic culture, which is flanked, almost by contrast, a tendency to public display typical of the Angevin age, but dimensioned on the basis of the recipient context.