MESSAPI NELL’ETRURIA SETTENTRIONALE? NOTE SU UNA TROZZELLA DA POPULONIA

STEFANO BRUNI

È un dato di fatto che la produzione ceramica del distretto della penisola salentina dove i Greci individuavano i Messapioi conosca una circolazione che non supera i confini di questa regione. Fa eccezione un ristretto numero di trozzelle – una forma assai particolare destinata a contenere liquidi forse in relazione con una funzione lustrale all’interno di contesti rituali, più che in rapporto con il consumo del vino – che, fra l’ultimo trentennio del IV e gli inizi del III secolo, raggiungono sul versante tirre- nico Pontecagnano in Campania e nell’area nord adriatica il distretto di Spina e Al- tino nella laguna veneta. A queste si aggiunge ora un esemplare da Populonia, di vecchio ritrovamento ottocentesco, ma sulla cui provenienza non sembrano legittimi i dubbi, che segnala rapporti tra le comunità messapiche e il distretto minerario popu- loniese ben inserendosi nel contesto del primo ellenismo. Un momento, questo, che costituisce un particolare tournant del mondo messapico che vede il cristallizzarsi di tutta una serie di fenomeni che segnalano una significativa dinamica di crescita della realtà dei Messapioi sul piano demografico, insediativo ed economico-produttivo che si accompagna ad una più estesa apertura e interrelazione con il mondo greco, ed in particolare tarantino. Entro questa cornice si inserisce anche il caso della circola- zione fuori dall’ambito strettamente epicorico delle trozzelle, un vaso intimamente connesso con il paradigma ideologico messapico, la cui presenza in aree extra regionali sembra relazionarsi con aspetti che paiono andare al di là della pur significativa esistenza di rapporti internazionali anche a vasto raggio.

It is a fact that the ceramic production of the district of the Salento peninsula where the Greeks identified the Messapioi knows a circulation that does not go beyond the borders of this region. The exception is a small number of trozzelle – a very particular form destined to contain liquids perhaps in relation to a lustral function within ritual contexts, rather than in relation to the consumption of wine – which, between the last thirty years of IV and the beginning of the III century, they reach on the Tyrrhenian side Pontecagnano in Campania and in the north Adriatic area the district of Spina and Altino in the Venetian lagoon. To these is now added a specimen from Populonia, of an old nineteenth-century discovery, but on whose provenance doubts do not seem legitimate, which indicates relations between the Messapian communities and the Populonian mining district, fitting well into the context of early Hellenism. This is a mo- ment that constitutes a particular turning point in the Messapian world that sees the crystallization of a whole series of phenomena that signal a significant dynamic of growth of the reality of the Messapians on the demographic, settlement and economic- productive level that is accompanied by a more extensive openness and interrelation with the Greek world, and in particular with Taranto. Within this framework there is also the case of circulation outside the strictly epicoric sphere of trozzelle, a vessel intimately connected with the Messapian ideological paradigm, whose presence in extra-regional areas seems to relate to aspects that seem to go beyond the even significant existence. of international relations, including far-reaching ones.