Sulle orme dei pellegrini di San Michele

Dal 18 marzo al 28 aprile si camminerà Sulle orme dei pellegrini di San Michele grazie ai 5 appuntamenti organizzati dall’Associazione Monte Sant’Angelo Francigena con il Patrocinio del Parco Nazionale del Gargano, in collaborazione con il Rhymers Club ed il Centro Studi Storico Archeologici del Gargano.
Alle ore 10.00 partirà il percorso a piedi, sul sentiero dei Pellegrini, da località Tomaiuolo all’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, alla scoperta degli ipogei e tracce della nostra identità storica (alle ore 9.15 è previsto un ritrovo al parcheggio nei pressi del Castello di Monte Sant’Angelo dove saranno presenti anche due navette gratuite per raggiungere località Tomaiulo).
Nel pomeriggio, rimarcando la prospettiva europea e mediterranea con la quale Monte Sant’Angelo Francigena vuole segnare l’indirizzo delle sue attività, sarà in programma, alle ore 18.00 presso la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale Ciro Angelillis, con la moderazione di Raffaele Niro, la presentazione del libro Odino nelle terre del rimorso. Eugenio Barba e l’Odin Teatret in Salento e Sardegna (1973-1975) di Vincenzo Santoro edito da Squilibri.
Il libro descrive le conseguenze del soggiorno dell’Odin Teatret in Salento e in Barbagia dal 1973 al 1975. In quegli anni Eugenio Barba e l’Odin Teatret si trasferiscono dalla Danimarca, a più riprese e per lunghi periodi, in Sardegna e nel Salento, con l’intento di portare il teatro in luoghi senza teatro, a contatto con popolazioni che abitualmente non ne fruivano. Nel corso di queste permanenze, l’Odin definisce, come modalità di relazione con gli abitanti dei paesi salentini e sardi, in prevalenza contadini e pastori, il cosiddetto baratto culturale per cui al dono della loro arte i locali rispondevano con una canzone tradizionale, un ballo o una festa. Un’esperienza destinata a lasciare un segno profondo nei territori interessati, soprattutto nel Salento dove l’Odin aveva come referenti un gruppo di intellettuali, tra i quali Gino Santoro e Rina Durante, impegnati nella ricerca e riproposta della musica tradizionale.
La ricerca di Vincenzo Santoro ricostruisce questa singolare e appassionante vicenda attingendo principalmente a fonti dell’epoca e privilegiando il punto di vista dei protagonisti, individuando anche nessi e relazioni con l’incendio che, da lì a poco, sarebbe divampato attorno al rinascimento della pizzica.
Il libro, con prefazione di Eugenio Barba, le fotografie di Tony D’Urso e scritti di Antonio D’Ostuni e Antonello Zanda, è arricchito dal DVD allegato contenente il documentario di Ludovica Ripa Di Meana, In cerca di teatro, girato alla fine della residenza salentina del 1974 (con una rappresentazione in presa diretta dell’incontro tra le due culture, una strepitosa performance di Uccio Aloisi e Uccio Bandello e le prime immagini in movimento della pizzica pizzica) e il film di finzione di Torgeir Wethal, Vestita di bianco, girato sempre nel corso dell’esperienza salentina dell’Odin.
Vincenzo Santoro è impegnato da anni nella riflessione e nell’organizzazione di iniziative ed eventi sulle musiche e sulle culture popolari del Mezzogiorno, temi che ha approfondito pubblicando anche diversi saggi, fra cui: Il ritmo meridiano. La pizzica e le identità danzanti del Salento, Il Salento levantino. Memoria e racconto del tabacco a Tricase e in Terra d’Otranto, Il ritorno della taranta. Storia della rinascita della musica popolare salentina e Memorie della terra. Racconti e canti di lavoro e di lotta del Salento.

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