Concluso “In Sanctorum Nummis Effigies”

Anche quest’anno la città Monte Sant’Angelo è stata scelta come sede per il convegno, ormai annuale, sulla numismatica medievale organizzato dal Centro Studi Storico Archeologici del Gargano e dalla Società Mediterranea di Metrologia Numismatica.

Dopo il successo di critica e pubblico ottenuto con Langobardorum Nummorum Doctrina, quest’anno il tema cardine dell’incontro sono state le immagini dei Santi sulle monete medievali.

Le monete, primo manufatto di produzione di massa, e strumento di comunicazione a larga diffusione, sono destinate a circolare e diffondere messaggi anche oltre i confini territoriali dell’autorità emittente quindi fin dalla sua “invenzione” sono state usate come potente mezzo di propaganda, come ad esempio veniva fatto dagli imperatori romani. Nel IV secolo, su una moneta di Costantino (306-337), appare il Chi-Ro, il monogramma di Cristo, primo simbolo cristiano su una moneta. Nel V secolo, in un solido di Teodosio appare per la prima volta accanto alla Vittoria alata, un simbolo pagano femminile, una croce, il simbolo cristiano per eccellenza. Questa Vittoria, successivamente, con Cuniperto, un re longobardo, si trasformerà in un arcangelo, così San Michele diventa il primo santo impresso su una moneta europea.

Nell’alto medioevo con il rafforzarsi dell’autorità del vescovo di Roma e la cristianizzazione sempre più massiccia di tutta l’Europa, la croce diventa uno dei simboli principali sui “denari” coniati nelle zecche degli imperatori carolingi. Successivamente i santi diventano i protagonisti della monetazione europea, ogni città inizia ad avere un santo patrono, che spesso viene inciso nelle monete.

Per queste considerazioni il convegno ha cercato di offrire in primis un esauriente catalogazione della presenza dei santi sulle monete coniate dalle zecche italiane del Medioevo, soffermandosi poi su alcuni Santi “maggiori” (San Nicola, San Michele, San Petronio, etc.), ma ha cercato anche di dare un’interpretazione storica del fenomeno.

L’incontro, incominciato il 4 Ottobre presso l’Auditorium Comunale “Peppino Principe”, è iniziato con il saluto del dott. Giuseppe Ruotolo e del prof. Aldo Luisi che hanno presentato al pubblico l’evento. Numerose per- sonalità del mondo culturale e politico sono salite sul palco dell’auditorium per i rispettivi saluti istituzionali: il prof. Pasquale Pazienza, nuovo Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano (main sponsor dell’evento), la dott.ssa Eugenia Vantaggiato, segretaria regionale del MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) e la prof.ssa Rosa Palomba, Assessore alla Cultura, Istruzione e Turismo del Comune di Monte Sant’Angelo. Alcuni degli Enti che hanno concesso il patrocinio per via dell’alto livello culturale del convegno, hanno inviato a Monte Sant’Angelo i loro rappresentanti, tra questi il prof. Gabriele Archetti, presidente del Centro Studi Longobardi e professore di Storia Medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; il dott. Ermanno Winsemann Falghera che ha portato i saluti della Società Numismatica Italiana; la prof.ssa Immacolata Aulisa in rappresentanza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il dott. Pasquale Gatta, come rappresentate dell’Associazione Italia Langobardorum, della quale il Centro Studi Storico Archeologici del Gargano è socio.

I lavori scientifici sono iniziati con la lectio magistralis del prof. Domenico Lassandro (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) che ha relazionato sull’effigie del monogramma cristiano sui labari dei soldati di Costan- tino e degli imperatori successori e dell’effige di Sant’Ambrogio nella Basilica Milanese con Teodosio. La prima serata si è conclusa con la consegna del premio Biblionumis al prof. Giancarlo Alteri.

A far da cornice all’evento, l’esibizione del Maestro Tiziano Palladino, mandolino solista che ha suonato brani di musica medievale.

Il giorno seguente è iniziata la sessione dedicata ai Santi sulle monete medievali.

La prima relazione, del prof. Alteri si è focalizzata sulla figura di San Pietro su alcune monete medievali italiane, per poi passare alla relazione del prof. Callegher che ha appassionato i presenti parlando dei santi sulle monete e sui sigilli bizantini a cavallo tra il IX e XII secolo. Il prof. Asolati invece ha parlato di una moneta argentea dei Gepidi (VI secolo d.C.) dove forse appare per la prima volta l’immagine di San Michele, anticipando re Cuniperto che con la riforma monetaria longobarda inserì il santo nella monetazione aurea longobarda. La prof.ssa Emma Angelini del Politecnico di Torino ha spiegato l’utilizzo degli strumenti portatili per le analisi dei metalli monetali (RFX), strumenti che con le nuove tecnologie diventano sempre più piccoli e precisi. Il convegno è continuato con la relazione della prof.ssa Immacolata Aulisa, che ha parlato della “sfida” tra ‘Abd al Malik, secondo califfo della branca marwanide della dinastia ommayde e Giustiniano II, imperatore bizantino e ultimo della dinastia eracliana, una sfida che vide i due immettere sul mercato dei nuovi solidi, il primo inserendo per la prima volta la legenda in arabo «in nome di Allah, non c’è dio fuorché Allah, Egli è unico e Maometto è il suo profeta», seguito dall’imperatore che ostentò oltre alla sua figura il Cristo Pantocratore.

Il prof. Giuseppe Colucci ha invece parlato del santo della sua città natale (San Nicola) nella monetazione medievale italiana, seguito dalla dott.ssa Cristina Crisafulli, direttrice del medagliere del Museo Correr di Venezia, che ha parlato di “Santità di genere”, con la rappresentazione delle sante nella monetazione italiana, tema poco affrontato solitamente e che finalmente ha avuto la sua giusta attenzione.

Prima del lunch, il dott. Giuseppe Ruotolo, uno dei due direttori scientifici del convegno e presidente della Società Mediterranea di Metrologia Numismatica, ha fatto conoscere a tutti il “Pantheon” della zecca della città di Bari in epoca medievale.

Alla ripresa dei lavori, il secondo direttore scientifico del convegno e presidente del Centro Studi Storico Archeologici del Gargano, il dott. Domenico Luciano Moretti che insieme al dott. Alberto D’Andrea hanno illustrato l’immagine di San Michele (santo patrono della Città di Monte Sant’Angelo) nella monetazione bizantina e aragonese e continuando la relazione dell’anno precedente in cui presentarono l’iconografia del Santo nella monetazione longobarda.

Il prof. Marcello Mignozzi, Storico dell’Arte Medievale e professore presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha deliziato i presenti con la relazione intitolata “Ecce Agnus dei: simbolo, dono, sigillo. Gli spazi del sacro e l’iconografia monetaria come pegno del vincolo tra papato e gli Angiò”.

Il dott. Michele Chimienti e il dott. Fabio Petazzoni hanno spiegato la simbologia e il significato del santo seduto nelle monete medievali italiane. Il dott. Valerio Giovanni Moneta, autore di un “corpus” sui santi nelle mo- nete, ha parlato sull’iconografia dei santi sulle monete medievali italiani.

La relazione finale, del dott. Luca Lombardi si è concentrata sulla medaglia miracolosa, raccontante storia, iconografia e devozione.

Le conclusioni sono state affidate al prof. Giovanni Gorini e al prof. Andrea Saccocci che hanno riassunto l’evento, evidenziandone gli aspetti positivi e proponendo possibili temi di approfondimento.

Il secondo Incontro Culturale Numismatico nel Parco Nazionale del Gargano ha ottenuto il patrocinio del MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) , del CISAM (Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto), del Centro Studi Longobardi, del NUME (Gruppo di Ricerca sul Medioevo Latino), dell’Associazione Italia Langobardorum, della Basilica Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo, della Società Numismatica Italiana, dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici, dell’Università degli Studi di Bari, di Foggia, di Lecce, di Salerno, di Palermo, della Basilicata e del Politecnico di Torino oltre ad altri enti ed associazioni di rilevanza nazionale.

L’evento si è svolto grazie al contributo dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, della Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali del MiBACT e del Comune di Monte Sant’Angelo, Assessorato alla Cultura, Turismo e Istruzione.