Progetto di scavo, studio e valorizzazione della cripta funeraria della chiesa della SS. Trinità di Monte Sant’Angelo

Nel 2021 è stato avviato un progetto di scavo, studio e valorizzazione della cripta funeraria della chiesa della SS. Trinità di Monte Sant’Angelo. La chiesa si trova nel cuore del centro storico, a pochi passi dal Santuario di San Michele e fa parte di un ex complesso monastico sorto nel 1404 nei pressi della cinta muraria vicino al rione Junno. Sull’edificio più antico fu costruita intorno al 1630 l’attuale chiesa a navata unica con campanile, consacrata il 31 agosto del 1675 e riccamente decorata in stile barocco con coro ligneo e organo grazie alle donazioni della famiglia Gambadoro. Nella prima metà del XVIII secolo fu restaurata la facciata e nel 1770 furono donate 3 campane dalla badessa Agnese dei Gambadoro. La comunità monastica fu sciolta nel 1888; da allora la chiesa venne progressivamente abbandonata e subì gravi danni nel terremoto del 1982. Dal 1905 la chiesa è gestita dalla Confraternita della SS. Trinità che, oltre ad occuparsi del culto, si è fatta promotrice di numerosi interventi volti a garantire il decoro della chiesa; tra questi, ad esempio, la pulizia della facciata, il restauro dell’interno, delle tele e dell’organo. Oggi la Confraternita ha fortemente voluto, e ha interamente finanziato, il progetto di scavo e valorizzazione della cripta, diretto sul campo dalla dott.ssa archeologa Ginevra Anna Panzarino sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia (nella persona del Funzionario archeologo dott.ssa Donatella Pian). L’ambiente funerario si apre al di sotto della navata, dove riposano le spoglie delle clarisse, deposte su tavole di legno con gli abiti monacali e accompagnate da piccoli oggetti come rosari e medagliette. Le attività prevedono il recupero dei resti scheletrici e dei materiali conservati, il loro studio archeologico, antropologico, chimico, paleobotanico ed entemologico la divulgazione dei risultati scientifici in riviste specializzate e in un volume dedicato al progetto. Infine è previsto l’allestimento e la fruizione della cripta, che sarà aperta a tutti quanti vorranno visitare il luogo di riposo degli ultimi angeli di carità del convento.